0
August 9, 2025

Conoscersi per lasciarsi amare

Fernando Lozada

Ogni giorno la sveglia è sempre più difficile, e lenta. Se il primo giorno in soli 15’ eravamo tutti pronti per iniziare la giornata, oggi abbiamo battuto il record con ben 45’ prima di poter iniziare la preghiera del mattino. Va detto poi che ieri i ragazzi sono andati a letto molto tardi, tra le 12 e l’una del mattino. Il che naturalmente si traduce in una maggiore difficoltà per alzarsi e prepararsi. Soprattutto per alzarsi, visto che la preparazione è ai minimi storici: basta togliersi il pigiama e mettersi al volo i vestiti di lavoro per la giornata, lavarsi i denti e si è praticamente pronti a tutto.

Ogni giorno poi è sempre più chiaro che questa esperienza non è adatta a viziati, a ragazzi abituati ad avere tutto e, delle volte, non avere mai fatto niente a casa propria. Non parliamo di compiti straordinari, parliamo delle basi della pulizia e la cucina, fondamentali per condividere. Parte avvantaggiato quindi chi qualche anno di esperienza universitaria all’estero ce l’ha. Invece chi vive ancora dai propri genitori ed è abituato ad avere tutto fa ovviamente molta più fatica. Ma alla fine dei conti il problema non è questo, ma come si affrontano queste piccole sfide quotidiane. Poi è chiaro che sono difficoltà quotidiane “aggravate” dall’assenza di acqua corrente e elettricità, qualcosa che per noi è impensabile. Vivere qui infatti è una bella botta di realtà, di prendere atto della nostra grande fortuna oltre che capire, allargando l’orizzonte del proprio sguardo, le condizioni in cui vivono tante persone e per cui non è affatto un problema. Non che siano vite perfette, anzi, sono tanto fragili quanto le nostre, ma c'è una pace qui che un po’, ad alcuni di noi, può far venire una sana invidia.

Dopo la nostra solita prima colazione ci riuniamo nella chiesa per l’ultima riflessione generale e personale del viaggio. Il tema finale è dell’amore, anche se proprio la fine non è, perché l’amore è in realtà il filo conduttore di ogni esistenza umana. E l’amicizia, che è il tema del viaggio, è proprio una forma d’amore. Come introduzione alle domande lasciamo ai ragazzi alcune considerazioni sull’amore, non tanto per dare un concetto, perché ritengo si rischia di essere molto riduttivi con una realtà così ricca e misteriosa. Credo però che ognuno di noi nel fondo al proprio cuore desidera niente di meno che un amore fedele, per sempre, e incondizionato. Non sono caratteristiche che rispondono a una qualche concezione morale della vita o qualche condizionamento sociale, ma piuttosto alla struttura del nostro cuore, assetato e affamato di infinito, di una vita piena. E penso che per poter riempire la nostra vita non ci possiamo accontentare con niente di meno che un amore che sia proprio così: Fedele, per sempre e incondizionato.

Aggiungo che l’amore vero è un'azione libera, e quindi suppone la conoscenza. Non possiamo amare ciò che non conosciamo. E non potremo mai essere amati, di conseguenza, se non ci facciamo conoscere pienamente per quello che siamo. Tante volte, alla radice di un'esperienza di solitudine, il problema non è di chi ci siamo circondati, ma noi stessi che non ci lasciamo leggere, forse perché abbiamo paura di essere un peso o del giudizio altrui, soprattutto di quelle parti di noi che non amiamo e non ci piacciono affatto. Dimentichiamo così però che l’amore vero abbraccia proprio tutto, ed è proprio più saldo e fecondo quando si passa insieme per i momenti di difficoltà che la vita ci riserva.

L’amore se vero, ci libera, ci libera e ci permette di essere noi stessi totalmente, senza vergogna e senza paura. Non è possesso nè controllo, ma sprono a vivere essendo la versione più bella, più buona e più vera di noi stessi.

Dopo queste parole introduttive consegniamo ai ragazzi tre domande per approfondire l’amore e l’amicizia invitandoli a chiedersi quali di queste caratteristiche sono presenti nelle relazioni che vivono nel presente.

Finito il momento della riflessione e il tempo per rispondere alle domande ci dividiamo nei vari gruppi, quindi cantieri, bambini, pulizia generale e cucina. Vedendo dei ragazzini che girano con dei limoni decidiamo di fare una pasta al tonno e limone. E anche oggi i ragazzi si sono superati, con una delle paste migliori del viaggio, soprattutto considerando la monotonia della nostra materia prima.

Il pomeriggio prosegue come sempre e la sera ci dividiamo nei gruppi maschili per approfondire la tematica di questa mattina. A cena ci attendono dei fagioli, messi in acqua la sera precedente in modo che siano il più morbidi possibili. Non è proprio un pasto leggerissimo, neanche estivo, ma la fame è tanta e le risorse sono quelle che sono!