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August 6, 2025

Donarsi giorno dopo giorno

Fernando Lozada

Quinta giornata qui ad Assamba. Il ritmo della nostra vita fa sembrare tutto più lento, e c'è veramente spazio per tutto. Per lavorare, per stare con i bambini, stare tra di noi, riflettere personalmente come riflettere in gruppo, giocare, cucinare, chiacchierare. Sono certo che è un ritmo di vita che, per quanto lontano dal nostro stile di vita, ci mancherà quando non saremo più qua anche se avremo tutte le nostre solite comodità. Sono comodità che riempiono molto diversamente di quanto può riempirti una vita piena, un po come quella che abbiamo qui, dove il dono di sé, le relazioni, e la conoscenza personale si intrecciano, danno senso a ogni momento della giornata e ci fanno sentire all’interno di relazioni salde e buone.

A proposito di relazioni, oggi proseguiamo con le nostre riflessioni. Lunedì eravamo partiti con il ruolo delle nostre relazioni nella conoscenza personale e la ricerca della felicità. Oggi ci soffermiamo al ruolo di esse nei momenti di difficoltà. Prima facciamo una breve riflessione sul “compito” del dolore e la sofferenza della nostra vita, non come qualcosa da cui bisogna fuggire, anche se sicuramente non è saggio cercarselo, ma come qualcosa che ha il potere di farci crescere ma soprattutto di ricordarci che abbiamo bisogno degli altri e che nessuno di noi sta mai veramente solo. In seguito consegniamo ai ragazzi tre domande:

La prima riguarda i loro momenti di sofferenza e come li vivono all’interno delle loro relazioni. Se fanno fatica a chiedere aiuto, a cercare gli amici, a cercare solo l’ascolto o qualcuno che li consoli. 

La seconda riguarda i momenti di sofferenza dei nostri cari, se prendiamo l’iniziativa, se ci rendiamo conto quando qualcuno che vogliamo bene sta male, se veniamo incontro, o rimaniamo senza saper come fare… in fondo si tratta di chiederci se siamo per gli altri quell'amico che vorremmo incontrare nei nostri momenti difficili.

La terza riguarda il come ci troviamo oggi, se ci sentiamo soli e smarriti, e se sappiamo di poter contare con “tante” relazioni. 

Dopo un' oretta in cui i ragazzi, chi più chi meno, rispondono per scritto a queste domande, ci mettiamo a lavoro. Il gruppo del pranzo inizia subito a pulire la cucina e in seguito prepara il sugo al pomodoro, a base di passata e pomodori freschi e qualche cipolla. Abbiamo non soltanto l’olio, ma anche il parmigiano, e questo rende il nostro pranzo una grande festa italiana… anche se viste le quantità è difficile che la pasta non venga un po scotta. Il gruppo dei bambini gioca tirando fuori la creatività, e il cantiere prosegue con svariati lavori tipici della costruzione. Oggi non è uscito il sole e questo rende più leggero il peso del lavoro. Il Delta Team invece passa la mattina a riempire secchi d’acqua per venire incontro a tutti i bisogni del gruppo. La “fregatura” del Delta Team è che non ci si ferma mai, le classiche pause affidate a chi fa i cantieri normali non sono contemplate, altrimenti che Delta Team è!!! Infatti i tre ragazzi che facevano parte del Delta Team di ieri oggi chiedono clemenza e un po di lavori meno duri, perché a furia di muovere la leva del pozzo e portare ovunque l’acqua hanno le braccia e le spalle molto indolenzite.

Questa giornata la chiudiamo come le ultime due, intorno al fuoco, mangiando e cantando. C'è chi rimane fino a tardi con i bambini, che si affezionano ogni giorno di più. Qualcuno si addormenta nel braccio dei nostri ragazzi, e li portano tra le braccia fino ai loro lettini, a un centinaio di metri da dove dormiamo noi. Unica differenza della serata è che mentre ieri abbiamo fatto i gruppi delle ragazze, oggi è il turno dei ragazzi.