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July 20, 2023

Grazie per il vostro duro lavoro: aspettiamo questo campo sportivo da 23 anni

Fernando Lozada

La giornata di oggi inizia con un’armonia particolare che fa preoccupare tutti: il diluvio universale. Per questo motivo, facciamo la preghiera del mattino, la colazione e la riflessione personale ognuno nel suo alloggio. La riflessione personale di oggi riguarda il tema degli idoli affrontato ieri: nel testo viene approfondito il brano del Vangelo in cui Gesù si trova nel deserto e viene tentato tre volte. La riflessione dura fino alle 9:00/9:15 quando tutti quanti si iniziano a preparare per partire. Visto il diluvio universale, le ragazze si presentano piano piano con gli stivali di gomma per la pioggia e con le giacche a vento di ogni tipo. Però poi succede un vero e proprio miracolo: improvvisamente la pioggia smette, esce un sole che spacca le pietre e finalmente, in outfit normale, si parte verso i luoghi di lavoro.

La pioggia purtroppo, invece di rinfrescare, crea un effetto particolare: tutto risulta ancora più umido. Dunque forse oggi è la giornata in cui la percezione del caldo è più forte di tutti.

Oggi, visto che ci avviciniamo al giorno in cui è prevista la fine dei lavori dedicati al campetto sportivo, destiniamo un "Delta Team" di 15 maschi (15 montagne: i ragazzi più grossi che abbiamo) sperando di abbreviare i tempi. Per aiutarci, ci facciamo portare una terza betoniera in modo da poter lavorare su più fronti.

Anche il lavoro nel centro polivalente continua: i ragazzi stanno facendo un ottimo lavoro. Da un punto di questo centro si ha una vista sulla baia pazzesca. Inoltre ci sono tanti punti in cui tira vento e c’è dell’ombra, dunque i ragazzi faticano un po’ di meno. Certo, non devono sapere che lo sto dicendo… O meglio, faticano tantissimo, ce la stanno mettendo tutta, hanno fatto dei progressi incredibili, ma sono anche avvantaggiati da una posizione in cui c’è oggettivamente più ombra e più vento.

Il gruppo di ragazzi che va dagli anziani continua nelle attività di sempre: passano del tempo con gli anziani di cui ormai sanno tutti i nomi a memoria, continuano a verniciare gli spazi che ne hanno bisogno facendo anche dei bellissimi disegni e mettono a posto le stanze più disordinate della casa di accoglienza.

Sul fronte campo sportivo, la scelta delle 15 “montagne” e della terza betoniera, si rivelano vincenti: siamo davanti a una vera e propria “macchina da costruzione”. I ragazzi caricano ininterrottamente cemento, pietre, acqua e sabbia e la produzione di cemento non si ferma un attimo. Poi ci sono le carriole, portate quasi sempre dalle ragazze, che vanno e vengono di continuo per poetare il cemento e stenderlo sul campo. Così, verso la fine della giornata, arriviamo a un buonissimo punto.

Oggi siamo stati anche ospiti dal sindaco e dal parroco della zona: ci hanno voluti a pranzo (solo quattro di noi) e siamo andati in rappresentanza di tutto il gruppo. In nostro onore, hanno provato a farci una pasta che, per carità, era buona, ma niente può eguagliare quella di casa. In ogni caso,  la cosa più bella riguardo questo incontro, oltre all’esserci coordinati al meglio per l’inaugurazione e per la logistica della costruzione delle case che partirà lunedì prossimo, è stata la loro gratitudine non soltanto per l’aiuto che stanno dando i ragazzi, ma per la testimonianza di duro lavoro e sacrificio che stanno dando ai giovani di questa zona dell’Ecuador. Ci parlano infatti di giovani svogliati, che non hanno voglia di fare nulla, che vorrebbero le cose facili e che non si mettono in gioco, e per questi ragazzi vedere giovani come loro che vengono da lontano e che fanno qualcosa di così faticoso in modo totalmente gratuito, è qualcosa che colpisce moltissimo. Colpisce i giovani, ma anche gli adulti e le persone più anziane.

Verso le 17:00 siamo di nuovo tutti a casa. I ragazzi vengono di fronte all’alloggio delle ragazze per farsi un bagno tutti insieme. È un bel momento di condivisione e di gioco: c’è chi gioca a calcio, chi a pallavolo, e chi rimane in riva al mare semplicemente per farsi una chiacchierata e godersi un bellissimo tramonto.

Dopo la messa e la cena, facciamo un piccolo briefing con i ragazzi dello staff per spiegare loro i giorni a venire: dovremmo finire entro domani buona parte dei lavori, la mattina di venerdì sarà destinata al lavoro e nel pomeriggio ci sarà l’inaugurazione del campo sportivo in cui sarà presente gran parte della comunità di Canoa (che è da ben 23 anni che aspetta uno spazio di questo tipo), il sindaco (questa giovane ragazza di 28 anni), e il parroco che, insieme al nostro don Tommaso, benedirà lo spazio. Oltre a questo, comunicheremo ai ragazzi che il giorno dopo l’inaugurazione- ovvero sabato - non ci sarà la giornata libera perché i camion che trasportano i materiali e i pezzi delle 12 case che dovranno costruire, potranno scaricare solo in quel giorno. Quindi decidiamo che sabato sarà una giornata interamente dedicata al lavoro che, come in tutti gli altri viaggi, si prospetta essere quella più faticosa. Lo scarico dei vari pezzi delle case e il loro trasporto verso i terreni dove andranno costruite, è veramente la giornata più tosta a livello fisico. Finito il briefing, la serata continua con giochi, chitarra, giochi a carte e chiacchiere.  Alle 22:30 tutti a dormire!