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November 2, 2023

La libertà di essere se stessi

Fernando Lozada

La giornata di oggi ha avuto inizio come al solito. Molte persone nel gruppo hanno deciso fin dal primo giorno di partecipare alla messa mattutina nella cattedrale situata a soli 40 metri dalla nostra struttura. Nonostante la lingua locale renda difficile la comprensione della liturgia, è sorprendente vedere 15-20 persone desiderose di partecipare. A detta di tutti è un'esperienza molto forte e bella nonostante si capisca poco o nulla. Nessuno sa dare una spiegazione razionale. Si vede che l'entusiasmo, la partecipazione delle persone e i canti toccano certe corde dell'anima, creando un'esperienza davvero unica.

Dopo la preghiera del mattino e la prima colazione, la giornata procede come le precedenti. Un gruppo lavora instancabilmente al cantiere, sotto il sole, costruendo il muro che sta crescendo rapidamente. È notevole perché nessuno del gruppo ha esperienza in costruzioni, quindi è una scoperta continua, dall'apprendimento del cemento a scoprirne i diversi tipi. È una grande soddisfazione per tutti.

Un altro gruppo di artisti si divide tra chi fa il lavoro "sporco" e dipinge la base e i contorni dei vari disegni sulle mura e chi - le vere e proprie artiste - che, dopo aver fatto dei disegni bellissimi e precisissimi, trasferisce le opere su larga scala e le inizia a colorare.

Un altro gruppo invece si dedica all'intrattenimento dei bambini: una sfida che include lezioni, giochi, interazioni che richiedono una creatività continua con centinaia di bambini per poi portarli alla mensa. Tuttavia, nonostante la fatica, il gruppo ha preso un ritmo sorprendente e c'è un'atmosfera incredibilmente bella.


È evidente che nonostante la stanchezza, il sorriso e la serenità dei membri del gruppo sono costanti. Forse è il contrasto tra la vita frenetica in Italia e il ritmo più tranquillo e la vita più "essenziale" qui in Africa che contribuisce a questa sensazione di serenità e di godere appieno del presente, donandosi, sorridendo anche quando ci sono difficoltà.

Dopo il ritorno a casa intorno alle 16:30, una parte del gruppo si riunisce al bar dell'albergo per chiacchierare - tra birra e patatine fritte - e conoscersi meglio , facendo cadere le maschere sociali e le sovrastrutture e abbracciando la libertà di essere sé stessi. Molti di loro riconoscono che spesso, anche da adulti, c'è questa tendenza ad "etichettare" e a rimanere sulla superficialità di un primo incontro o di un primo impatto senza andare oltre. Invece qui si sperimenta una grande libertà e serenità di non dover dimostrare nulla a nessuno e un desiderio di andare oltre la prima impressione. In seguito, si discute della felicità, ispirati dall'Infinito di Leopardi e dalla domanda sulla felicità del testo di questa sera, riflettendo su quali "zavorre" e "porti sicuri" ci impediscono di cercare una felicità più profonda. Questa riflessione è stata fatta in gruppo, e non individualmente, e forse ciò l'ha resa ancora più bella.

La giornata prosegue con la partecipazione alla messa per Tutti i Santi alle 18:30 e le riunioni di riflessione dei vari gruppi alle 19:30. Questa volta, la dinamica è stata modificata per presentare tre tematiche solitamente riservate ai gruppi più giovani, poiché ci si è resi conto che il desiderio di tornare bambini e di rispondere alle domande fondamentali è universale e senza età. Infine, dopo la cena, intorno alle 21:30, quasi tutti iniziano a "crollare" e si ritirano nelle proprie stanze.