
La nostra routine prende forma
Mentre da Roma e Milano gli ultimi tre componenti del gruppo si preddispongono a partire e raggiungere Yaounde questa sera, piano piano veniamo svegliati, prima dai galli che cantano a pochi metri dalla nostra stanza, e poi dalla luce che già alle 6:30 inizia a dare i primi segni di vita.
Come era stato scritto, ieri siamo andati a letto molto presto. Personalmente so di essere crollato “sul letto” alle 21 e di non aver aperto occhio fino alle 6 del mattino, con i primi canti dei galli. So che gli ultimi ragazzi sono andati a dormire verso le 22, e si sono svegliati con la sveglia di gruppo, ovvero alle 7:30.
Abbiamo dormito con tutte le finistre chiuse, preferendo una stanza calda e carica di “odori” (considerando soprattutto che i nostri vestiti sono gli stessi da due giorni) piuttosto che dare la possibilità alle zanzare di entrare per farsi un banchetto. So che abbiamo dormito tutti bene, qualcuno con qualche paura ha dovuto alzarsi verso le tre per fare pipi nel buio più totale, ma per il resto, a parte il russare di alcuni, me compreso, e la tosse di un paio di reduci dagli ultimi giorni di Mykonos, la notte è andata alla grande.
La temperatura mattutina e serale sono molto piacevoli, durante il giorno fa un pochino di caldo che combinato con il lavoro fisico crea un ambiente molto caloroso alla fine, ma perfettamente gestibile. Come prima attività ci incontriamo nella chiesa. Ecco il luogo che ci ospita è un enorme terreno della chiesa, dove sorge appunto una grande chiesa, la casa del sacerdote, una scuola con una decina di aule, la mensa dei bambini, il nostro dormitorio, e le stanze per i professori. Dal nostro dormitorio alla chiesa ci saranno circa 200 metri, che percorriamo mentre proviamo a svegliarci totalmente. Faccio una preghiera improvvisata, visto che i nostri libretti di preghiera sono finiti con tutte le altre valige. E diamo qualche indicazione sul lavoro di oggi. Sono vari i nostri gruppi logistici. Ce l’area del nostro vivere, dove abbiamo tre gruppi responsabili dei tre pasti della giornata, lavare cucinare e lavare, e tre gruppi destinati a raccogliere l’acqua per i vari usi: cucina e personale. Infine un settimo gruppo di ragazzi che è a carico della pulizia della stanza, qualcosa di essenziale visto che siamo 39, e questa sera 42, nello stanzone.


E poi c'è l’area dedicata al volontariato. Qui i ragazzi sono divisi in 3 gruppi. Un piccolo gruppo aiuta in cucina, alla mensa dei bambini, che ogni giorno deve preparare da mangiare a circa 100 bambini fino ai 15 anni e che in questi giorni sono qui per noi e dormono nella aule della scuola, una sorta di summer camp. Un' altra squadra ha come missione le attività con i bambini, e devono fare uso di tutta la loro creatività. Un grande vantaggio è che ci sono un bel po' di ragazzi che parlano francese, e questo facilita molto le cose. E infine c'è il gruppo del cantiere, che deve costruire un' aula, quindi scavare, fare il cemento, alzare le fondamenta, mettere mattoni, oltre che liberare il campo dove sorgerà il campo di calcio. Insomma lavoro non manca per niente.



Finita la prima colazione inizia una debole pioggia che dura circa un paio di ore. Alle 10 smette e il cielo si apre leggermente, il sufficiente per fare passare qualche raggio di sole che riscalda ulteriormente l’ambiente. Diciamo che sui tre ambiti di lavoro quelle della cucina sono le più riposate, e tra l’altro ci portano qualche dritta per cucinare al meglio noi stessi, soprattutto a livello di organizzazione. Poi c'è la gara su che lavoro è più faticoso, stare con decine di bambini o fare il cantiere? La gara è aperta, e penso che sia anche molto relativo ai doni di ognuno dei ragazzi.






Pranziamo verso le 13, questa volta il menù cambia, e dopo i fagioli con riso di ieri notte ci concediamo una pasta al sugo di pomodoro con le cipolle. Sono sempre più convinto che le cipolle ci accompagneranno durante tutta quest’esperienza, danno un gusto ai nostri piatti che non possiamo proprio immaginare di lasciare.
Dopo mangiato c'è la pausa caffè e qualche minuto per la siesta, mentre con Filippo, e due ragazzi che hanno perso la targhetta per la valigia, partiamo verso l’aeroporto di Yaounde a recuperare le valige. Sappiamo che sono arrivati ieri notte, questa mattina ci hanno mandato una foto e il numero di valige totali, dovrebbero essere tutte! Questo vuol dire vestiti puliti per tutti, sacco a pelo per tutti, ma soprattutto, tonno, olio e parmigiano che faranno la differenza nel nostro mangiar quotidiano!
Quindi mentre nel pomeriggio i gruppi di lavoro proseguono, noi intraprendiamo il lungo viaggio verso la capitale, recuperiamo effettivamente tutte le valige, e iniziamo a tornare in due macchine verso Assamba. Partiamo alle 19:30… e arriviamo poco prima di mezzanotte. Tra traffico, sosta birra delgli autisti, sosta pane e frutta per noi, diventa veramente il viaggio della speranza. Al nostro arrivo veniamo accolti con i cori! È una grande festa.
Filippo invece resta a Yaounde, in attesa del volo proveniente da Brussels con i nostri ultimi tre volontari. Quando stanno per partire la macchina si rompe… cercano di rimediare ma alla fine devono attendere un’altra macchina. Arrivano finalmente a Assamba Assi per le 3 del mattino in mezzo a una potente pioggia che finisce per cullarci!