0
July 15, 2025

Lasciarsi accogliere: il nostro primo giorno in Brasile

Arianna de Blasio

La prima notte in Brasile è andata!  Durante tutta la notte le gocce battevano sui tetti e sugli alberi, un suono che sembrava quasi una ninnananna brasiliana, diversa da quella a cui siamo abituati. Poi, proprio quando è arrivato il momento di svegliarsi, la pioggia si è fermata. Come se qualcuno avesse spento l’interruttore al momento giusto. Un tempismo perfetto, che ci ha fatto iniziare la giornata con il sorriso.

I ragazzi si sono svegliati bene, nonostante il lungo viaggio del giorno prima. Hanno fatto colazione con energia, tra racconti della notte e le prime impressioni sul posto. Si respirava nell’aria quella sensazione bella di inizio: un mix tra curiosità, voglia di fare e un po’ di emozione per tutto quello che ancora non si conosce.

Dopo la colazione abbiamo spiegato  il senso  di questo viaggio: siamo qui per offrire il nostro tempo in un’esperienza di volontariato concreta, ma anche e forse soprattutto per vivere un percorso personale fatto di ascolto, confronto e crescita interiore

Abbiamo riflettuto sull’importanza di ciò che andremo a fare, ma anche su come lo faremo. In questo contesto, abbiamo condiviso con i ragazzi il regolamento del gruppo: uno strumento che ogni anno si arricchisce di nuovi dettagli (i ragazzi sanno essere molto originali) , ma che resta fondamentale per garantire rispetto, coesione e serenità per tutti. Non è una lista di divieti, ma una cornice che ci permette di vivere al meglio l’esperienza, come singoli e come comunità. 

La giornata ci ha riservato un’accoglienza che non dimenticheremo facilmente. Karina, di Pazear, e Ana, di Pro Criança, ci hanno chiesto una cosa semplice: lasciatevi accogliere. Nessun compito pratico oggi, nessuna attività da svolgere  solo cuori aperti e orecchie pronte ad ascoltare. Abbiamo avuto il privilegio di conoscere le loro storie, il percorso delle associazioni, le sfide quotidiane e l’amore che ci mettono dentro. Non c’è stata fatica fisica, ma un pieno emotivo che vale almeno quanto un giorno di lavoro intenso. Ci siamo lasciati toccare dai loro racconti, dalla loro forza, dalla bellezza dell’impegno che ogni giorno li porta a fare la differenza.

I ragazzi hanno già provato tanti cibi tipici, assaggiando quindi vari piatti brasiliani. Hanno mangiato con curiosità, tra sorrisi e qualche battuta su gusti nuovi e sapori diversi da quelli di casa. Un modo semplice ma bello per entrare un po’ di più nella cultura locale, anche attraverso il cibo. Hanno fatto vari spostamenti su diversi bus, percorrendo le strade che li hanno portati a scoprire i luoghi in cui lavoreranno nei prossimi giorni. In pullman si cantava, si chiacchierava, qualcuno dormiva, qualcuno ammirava in silenzio il paesaggio fuori dal finestrino: palme, case colorate, strade bagnate dalla pioggia e volti nuovi da osservare.

Oggi è stato il primo vero giorno di missione. Un giorno fatto di primi sguardi, primi incontri e primi passi in questa nuova avventura. Non poteva iniziare meglio di così.