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January 17, 2024

Le avventure di Kibaya

Fernando Lozada

La giornata di ieri ha seguito la consueta routine, ormai ben consolidata dopo cinque giorni in Rwanda e quattro giorni di missione. Dopo una sveglia autonoma, ci siamo riuniti per la preghiera alle 7:30, con alcune persone che sono andate alla messa della cattedrale molto presto, intorno alle 6:10, un gesto sorprendente considerando la sfida della lingua e l'orario così mattutino.

Dopo la preghiera del mattino e la colazione, ci siamo divisi nei soliti gruppi per poi raggiungere il villaggio di Kibaya. Con gli adulti, i gruppi cambiano ogni giorno, offrendo una flessibilità e persino una sorta di anarchia nella scelta delle attività. Diciamo che, a differenza dei gruppi dei ragazzi in cui raramente c'è qualcuno che cambia gruppo, qui ognuno fa un po' come gli pare. Questo mi è servito perchè se qualcuno dei genitori dovesse mai lamentare che i figli non gli danno retta, sapranno bene da chi hanno preso. In ogni caso questa flessibilità porta ciascuno a fare ciò per cui è più portato. Alcuni si sono dedicati ai bambini, altri al lavoro in cantiere, e chi è più incline all'arte ha offerto la propria creatività per i disegni pedagogici nelle aule. L'unico vincolo è quello di evitare di lasciare il cantiere con troppe poche persone e operai ruandesi.

L'evento clou della giornata è stata una partita di calcio tra il nostro gruppo e i nostri amici ruandesi operai, insieme ad alcuni insegnanti della scuola. Questo derby Italia-Rwanda ha ormai una storia: nel 2022, l'Italia ha vinto 3-1 contro una squadra di ruandesi scalzi e senza divisa, ma nel 2023 i ruandesi hanno cercato la rivincita, presentandosi con uniformi e, alcuni, anche con le scarpe da calcio. Sebbene abbiano dominato la partita per tutto il tempo, purtroppo per loro è finita in pareggio grazie a un rigore sbagliato all'ultimo minuto. Non sono sicuro se fosse la voglia di giocare o le condizioni della nostra squadra, dato che parliamo di persone adulte, ma i ruandesi anche questa volta hanno insistito tanto nell'organizzare una nuova partita. Il punteggio finale è stato 5-2 per loro, e la partita è stata seguita da una tribuna affollata di ben 1500 bambini che tifavano sia per il Ruanda che per l'Italia. Al punto che al primo gol dell'Italia, quasi 1000 bambini hanno invaso il campo, creando un momento veramente caotico che ha portato a delle difficoltà nel riprendere il gioco. Infatti, i minuti successivi della partita si sono svolti tra gli ostacoli creati dai piccoli tifosi.

Tornati a casa, dopo un momento di distrazione tra birra e patatine fritte, ci siamo riuniti nei quattro gruppi di riflessione per approfondire la tematica della fragilità e del dolore nelle nostre vite.

La giornata si è conclusa poi con una cena abbondante, circondata da bottiglie di vino e birra. Anche questa volta, però, siamo andati tutti a letto presto.