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October 30, 2025

Le esperienze all’estero arrivano nelle scuole

Marta Scotti

In queste settimane sono iniziate le presentazioni nelle scuole delle nostre esperienze all’estero: momenti in cui i volontari raccontano ai ragazzi cosa significa partire, incontrare altri adolescenti come loro e le comunità locali, e scoprire quanto poco basta per cambiare qualcosa, in sé e negli altri.

Sono incontri pieni di emozione, in cui il racconto di un viaggio diventa un invito a riflettere sul valore dell’incontro e sulla bellezza del donarsi. Durante una di queste presentazioni Delfina, una ragazza che la scorsa estate ha partecipato alla missione in Perù, ha condiviso queste parole:

“Tutti abbiamo provato la felicità che nasce dal raggiungere un traguardo o dal possedere qualcosa. Ma esiste un altro tipo di gioia, una che non si dimentica mai perché viene dal cuore: quella che nasce da qualcosa che accade grazie a noi, non a noi. Non ci avevo mai pensato prima di questa estate, quando sono partita per il Perù con Wecare.

Siamo andati a Lima, insieme a un centinaio di ragazzi della mia età, tutti con lo stesso desiderio: aiutare gli altri e fare la differenza. Abbiamo trascorso due settimane lavorando per costruire un campo da calcio in cemento e delle case in legno. Ero partita con l’idea di fare qualcosa di concreto, di tangibile, per donare agli altri ciò che io ho sempre avuto e che a volte do per scontato. Pensavo di poter cambiare la vita di qualcuno, ma non immaginavo che avrei cambiato anche la mia. Giorno dopo giorno, mi sono resa conto che non stavo solo mettendo a disposizione le mie forze, ma anche la mia parte più emotiva e vulnerabile. Mi sono sentita più grata, più gentile, più empatica. Ho imparato a guardare negli occhi persone con vite molto diverse dalla mia, e a sentirmi uguale a loro.

Il giorno dell’inaugurazione del campo, una signora peruviana si è avvicinata a me. Aveva le lacrime agli occhi e un sorriso immenso sul viso. Mi ha abbracciata forte e mi ha sussurrato: “gracias”. In quel momento ho sentito un’emozione indescrivibile: amore, gratitudine, felicità, la sensazione profonda di aver reso qualcuno davvero felice. Ho sentito riempirsi un vuoto dentro di me, qualcosa che non sapevo nemmeno di avere.

Da allora porto dentro di me quella gioia, perché non è un’emozione che passa: è una consapevolezza che resta. So che ogni volta che i bambini giocheranno su quel campo o una famiglia dormirà in una delle case costruite da noi, sorriderò. Sono partita con le mani e con il cuore per fare qualcosa di concreto, ma ho ricevuto molto di più. Ho imparato la forza della gentilezza, dell’unità e della comunità. In Perù ho visto che la difficoltà unisce, e che da essa nasce qualcosa che spesso dimentichiamo: l’amore reciproco.

Ero partita pensando di cambiare vite, ma cambiando le loro, ho trovato me stessa. Se mai vi sentirete vuoti o in cerca di qualcosa di più grande di voi, partite. Come dice Wecare: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere.”

Ogni testimonianza fa nascere domande, riflessioni e nuovi desideri nei ragazzi che ascoltano. Perché la gioia che si prova donando non è un’emozione che passa: è una luce che resta dentro, una consapevolezza che cresce e si rinnova nel tempo. È così che speriamo che le esperienze di volontariato continuino a muovere il desiderio di fare la differenza, a toccare i cuori, ad aprire sguardi e a ispirare scelte di vita.