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August 6, 2025

Nonostante

Alessandro Zimatore

Siamo alla fine della giornata e i ragazzi sono stanchi. Una giornata piena, la fatica che si fa sentire, la voglia di andare a dormire.

Eppure sono tutti in una delle sale dell’albergo a cercare delle risposte alle domande che sono state poste loro.

Risposte che involontariamente hanno dato durante il giorno.
Ho sentito Giorgio dire: “mi sento vivo”. L’ha ripetuto più volte, ha condiviso questa sua condizione con molti dei compagni. E poi Jacopo, che mentre scaricava le travi in mezzo al fango, ha detto: “siamo un bel gruppo, mi sento felice”.
Secondo giorno, secondo barrio, la stessa povertà, il solito degrado. Oggi il clima è più piacevole e si può lavorare in maglietta.

Tra i ragazzi regna l’entusiasmo, nessuno si tira indietro, tutti vogliono dare il loro contributo.

Il materiale da scaricare è di meno rispetto a quello di ieri, eppure finiamo di lavorare anche questa volta intorno alle 16 e 30.
Un po' di meritato riposo e poi la messa, in una chiesa del quartiere, che ci ha accolto con grande affetto.

Prima della cena, c’è stata una delle conferenze di Kike, la guida spirituale del gruppo, “il faro in mezzo alla tempesta”, direbbe qualcuno.

Il tempo di cenare e siamo di nuovo nella sala dove facciamo le riflessioni.

Chi parte per una missione, senza saperlo, cerca sempre qualcosa. Sente una nostalgia nel cuore, un grido interiore che lo spinge ad andare oltre, a cercare il desiderio più profondo, quello che custodisce nel cuore.

Nelle domande che sono state poste ai ragazzi, ritornano più volte due parole: vuoto e desiderio.

Viviamo in un’epoca in cui i vuoti sembrano avere la meglio sui desideri. Anzi, spesso i nostri desideri vengono manipolati affinché diventino vuoti. Vuoti che ti spingono a consumare, che ti fanno sentire addosso il male di vivere.

In questi primi due giorni, quello che mi è sembrato di capire è che stanno cominciando ad aumentare i desideri e a diminuire i vuoti.

Dopo circa un’ora di riflessioni, Filippo è l’ultimo a tornare in stanza.

Nonostante il lavoro, nonostante la stanchezza, nonostante tutto, sono stati un’ora seduti  a cercare delle risposte. Risposte che non servono a riempire fogli bianchi, ma a tentare di conoscere sé stessi.