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July 6, 2023

Un nuovo campo da gioco per i bambini e le famiglie della baraccopoli di Pamplona

Fernando Lozada

Ieri notte prima di andare a letto, nel gruppo di whatsapp dove coordiniamo tutto con i membri dello staff, mando un messaggio comunicando che la sveglia sarebbe stata non alle 6:45 ma alle 7:45. Purtroppo solo lo staff maschile aveva letto la comunicazione, e mentre i maschi dormivano placidamente quella quasi sacra ora in più, alcune delle ragazze aspettavano pronte la preghiera del mattino… potete immaginare la loro reazione quando hanno saputo che avrebbero potuto dormire un' ora in più, ma per causa di un messaggio non letto questo orario era totalmente sfuggita. 

Avendo finito praticamente tutto il lavoro non era necessario arrivare al campo troppo presto. Dall’altra parte le famiglie beneficiarie ci avevano chiesto tempo per poter preparare un ricevimento per i ragazzi. Al nostro arrivo, verso le 10:30, la festa è già iniziata. Ci sono alcune poche cose da mettere a posto o da finire, sicuramente non serve fare più cemento! Un gruppo di ragazzi vernicia le tribune, a destra la bandiera del Perù e a sinistra quella dell’Italia. Ci sono tutti, bambini, bambine, mamme, papà e persino tante signore molto anziane.

Padre Matthew, nostro cappellano, inizia la benedizione seguendo il rito per benedire uno spazio sportivo. Fa un giro per tutto il campo versando l’acqua benedetta mentre i ragazzi e le persone del posto attendono in un enorme cerchio.

Partono anche i fuochi d' artificio che, essendo giorno, non si vedono un gran che, ma fanno tanto ma tanto rumore. Poi inizia una danza preparata dalle mamme del posto, che vestite con abiti tipici delle montagne peruviane ballano fino a coinvolgere i ragazzi in una grande danza. 

E poi parte una vera e propria festa, arriva una persona travestita da "cuy" ("porcellino d'India") gigante e un’altra ballerina e fanno ballare tutti quanti. È davvero una festa che coinvolge buona parte dei nostri ragazzi e le persone del posto. In disparte alcuni giocano a calcio con i bambini e altri chiacchierano con le vecchiette. Facciamo una lunga fila per ricevere un paio di regali a testa che i vicini hanno preparato per noi. Si tratta di un portachiave con un' immagine della Madonna o di Gesù e un messaggio per tutti quanti. Poi ognuno riceve anche una calamite con un tessuto tipico peruviano e un piccolo lama. 

Si fa la classica foto di gruppo e poi parte il torneo. I “ragazzi” della rissa di qualche giorno fa, romani e milanesi, fanno una squadra tutta loro, e una dopo l’altra sconfiggono ognuna delle squadre che si azzarda a salire sul campo. La vera vittoria è stata la creazione di questa squadra, e soprattutto il fatto che quando li incontro mi dicono fieri “Nando abbiamo vinto facendo una squadra mista!”.

Dopo aver pranzato partiamo per un ultimo saluto ai bambini, adulti e anziani che in queste settimane abbiamo assistito. Molti dei ragazzi sono riusciti a stringere dei veri e propri rapporti, altri invece hanno fatto fatica, ma è del tutto normale e anche questo fa parte dell’esperienza.

Al rientro alcuni dei ragazzi partecipano alla messa e dopo aver mangiato ci riuniamo in auditorio. Le giornate di festa, come quella di oggi, portano anche a ammorbidirsi un po’ e a perdere di vista dove siamo e perché siamo qui. Il grande rischio di questo è pensare che siamo “bravi” solo nel volontariato, e ci dimentichiamo di come siamo nei nostri rapporti anche quando siamo a casa, rientrati dal lavoro, o come ci atteggiamo nei confronti della struttura, del cibo, insomma dell’ambiente dove siamo. Quindi serve, insieme a un enorme complimento per il lavoro svolto dai ragazzi e per quanto è venuto bene, veramente bene, il loro campo, le tribune e le scale, anche un bel “ricordate dove siete e cosa siete venuti a fare e per chi lo state facendo”.

Stasera è il momento dei gruppi di riflessione dei ragazzi. Durano anche fino alle 23:00, e poi andiamo a dormire!